Libertà e uguaglianza: perché non possiamo avere entrembe
Irrespective of one’s personal beliefs or moral values, the absence of viable refuge due to the universal application of rules carries inherent perils. Should a problem arise that impacts you, as problems inevitably do within any society, be it economic or otherwise, you shall find yourself bereft of options, devoid of choice.
Libertà e uguaglianza sono sempre state una sorta di trade-off. In economia, si parla di trade-off quando ci si trova in una situazione in cui il rapporto funzionale tra due opportunità si altera inversamente, dove la crescita dell’una porta alla diminuzione dell’altra. In altre parole, il trade-off ci obbliga a prendere una decisione.
Questo è il rapporto tra libertà e uguaglianza: il livello massimo di libertà corrisponde a un livello minimo di uguaglianza, e viceversa. L’autore principale che è stato in grado di spiegarlo è stato Robert Nozick, che ha dimostrato scientificamente quanto scritto in precedenza.
Nozick è stato un professore americano, ha insegnato ad Harvard e, nel 1974, ha scritto “Anarchia, Stato e Utopia”. Volendo rispondere a ciò che il suo collega John Rawls aveva scritto due anni prima. Rawls ha scritto quello che è stato considerato il nuovo manifesto socialdemocratico, quando i partiti di sinistra hanno cominciato ad allontanarsi dal marxismo, e quando avevano bisogno di una nuova narrativa intellettuale.
Rispondendo a Rawls, Nozick ci ha dato una spiegazione scientifica sull’impossibilità di ottenere sia la libertà che l’uguaglianza. L’autore americano voleva formulare un nuovo tipo di liberalismo classico. È partito dall’idea di John Locke dello Stato di Natura, in cui i diritti individuali devono essere garantiti, e in cui si è scelto di creare uno Stato minimo per risolvere i problemi che possono verificarsi:
“Lo stato minimo ci tratta come individui inviolabili, che non possono essere usati in certi modi da altri come mezzi, o strumenti, o risorse; ci tratta come persone aventi diritti individuali con la dignità che ciò costituisce. Trattandoci con rispetto rispettando i nostri diritti, ci permette, individualmente o con chi scegliamo, di scegliere la nostra vita e di realizzare i nostri fini e la nostra concezione di noi stessi, per quanto possiamo, aiutati dalla cooperazione volontaria di altri individui in possesso del stessa dignità. Come osa uno stato o un gruppo di individui fare di più. O meno”
Ciò che realmente è stato in grado di realizzare è un modello scientifico per dimostrare le ragioni per cui non possiamo avere una situazione di assoluta libertà e uguaglianza. Secondo Nozick, se si riallocasse perfettamente la ricchezza in un determinato luogo, in un determinato periodo (D1), si potrebbe ottenere una situazione di perfetta eguaglianza. Quindi si dovrebbe scegliere di consentire o meno una vita libera a ogni persona.
Per spiegare il primo caso, Nozick ha usato l’esempio della star del basket, Wilt Chamberlain (oggi penseremmo a Lebron James, o Messi sul calcio), dicendoci che se la gente avesse pagato per vedere le partite di Chamberlain, l’uguaglianza (D1) sarebbe finita (D2).
Nozick, in altre parole, ha accettato l’evidenza che le persone non sono uguali, ognuno ha un talento specifico e ognuno possiede proprie capacità.
Per questo, nel passaggio da D1 a D2, avremmo un diverso tipo di ricchezza generale. Alcune persone avrebbero guadagnato denaro, qualcun altro lo avrebbe perso, a causa di diversi elementi.
Quindi, per preservare D1 si dovrebbe passare attraverlo la coercizione.
Come? Ci sono due modi: impedire alle persone di pagare per guardare Chamberlain, o applicare prelievi periodici forzasi di denaro da Chamberlain per ripristinare D1.
Entrambe le due strade per preservare l’uguaglianza uccidono la libertà e interferiscono con le scelte individuali. Inoltre, Nozick ha ridefinito il concetto di giustizia secondo il principio che essa sia possibile solo quando creata da scelte fatte da persone libere:
“Se D1 era una distribuzione giusta, e le persone si spostavano volontariamente da essa a D2, trasferendo parti delle loro azioni che erano state date in D1, anche D2 non è giusto? Se le persone avevano il diritto di disporre delle risorse a cui avevano diritto (sotto D1), ciò non includeva il loro diritto di darlo o scambiarlo con Wilt Chamberlain? Qualcun altro può lamentarsi per motivi di giustizia? Ogni altra persona ha già la sua quota legittima, stando a D1. Sotto D1, non c’è niente che qualcuno abbia, contro cui qualcun altro possa rivendicare la giustizia. Dopo che qualcuno ha trasferito qualcosa a Wilt Chamberlain, i terzi hanno ancora le loro azioni legittime; le loro ricchezze non sono cambiate. Con quale processo un tale trasferimento tra due persone potrebbe dar luogo a una legittima pretesa di giustizia distributiva su una parte di ciò che è stato trasferito, da parte di una terza parte che non aveva pretese di giustizia su alcuna partecipazione degli altri prima del trasferimento?”
Questo concetto, brillantemente spiegato da Nozick, non era propriamente nuovo. David Hume aveva già teorizzato che anche se qualcuno potesse creare una situazione di perfetta uguaglianza, solo con un’azione di governo potente e distruttiva della libertà, tale situazione potrebbe essere preservata.
Per sostenere come è stato scritto, si può citare anche ciò che hanno detto Karl Popper e Milton Friedman.
Popper riteneva che la libertà fosse più importante dell’uguaglianza, ma, soprattutto, cercare l’uguaglianza era un pericolo per la libertà:
Questo concetto, brillantemente spiegato da Nozick, non era propriamente nuovo. David Hume aveva già teorizzato che anche se qualcuno potesse creare una situazione di perfetta uguaglianza, solo con un’azione di governo potente e distruttiva della libertà, tale situazione potrebbe essere preservata.
Per sostenere come è stato scritto, si può citare anche ciò che hanno detto Karl Popper e Milton Friedman.
Popper riteneva che la libertà fosse più importante dell’uguaglianza, ma, soprattutto, cercare l’uguaglianza era un pericolo per la libertà:
La libertà è più importante dell’uguaglianza; il tentativo di realizzare l’uguaglianza mette in pericolo la libertà; e, se la libertà viene persa, non ci sarà nemmeno uguaglianza tra i non liberi.
Friedman, invece, presumeva che l’uguaglianza fosse possibile solo nella povertà, e se le persone sono uguali significa che non sono libere.
Everyone can think about what has been written. Nella storia, nessun governo basato sull’uguaglianza è stato in grado di esistere senza distruggere ogni tipo di libertà.
Ciò che sembra molto preoccupante è il modo di pensare collettivo al giorno d’oggi: sempre più persone chiedono l’uguaglianza, ancora di più sono dipendenti dallo Stato, senza pensare a come questo processo potrebbe influenzare le nostre vite.